Focus sull'igiene dell'acqua potabile: possibilità di ottimizzazione selezionate per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti di acqua potabile
L'acqua potabile è il nostro alimento più importante e, di conseguenza, deve essere sempre igienicamente impeccabile. Per progettisti e installatori ciò significa creare con il loro lavoro le basi per un funzionamento dell'impianto di acqua potabile che sia sicuro, economicamente efficiente e costantemente igienico.
Di seguito, l'esperto di igiene Dr. Peter Arens vi illustrerà alcune misure esemplificative che aiutano a progettare e realizzare gli impianti di acqua potabile in modo da garantirne la sicurezza igienica e, allo stesso tempo, un funzionamento il più efficiente possibile dal punto di vista energetico.
Progettazione: snella ed efficiente fin dall'inizio
Architettura: vani tecnici separati per le tubature dell'acqua calda e fredda
L'architettura di un edificio determina per l'intera vita utile dello stesso anche l'entità delle misure necessarie al mantenimento della qualità dell'acqua. Per gestire responsabilmente questa preziosa risorsa, ovvero l'acqua potabile, e ridurre le operazioni di risciacquo per i successivi 50 anni al minimo necessario per garantire il corretto funzionamento, le tubature dell'acqua fredda e calda devono essere posate in vani tecnici separati. Ciò è possibile solo se gli architetti sono consapevoli di questa tematica e della responsabilità che comporta. Purtroppo ciò avviene ancora troppo raramente, sebbene sia richiesto da decenni, ad esempio, nella direttiva VDI 6023 Foglio 1. Per questo motivo, il committente dovrebbe concordare con l'architetto l'utilizzo di vani tecnici separati già al momento dell'affidamento dell'incarico.
Per proteggere l'acqua potabile fredda da un riscaldamento eccessivo nelle colonne montanti, le condotte dell'acqua calda e fredda devono essere posate in vani tecnici separati.
Portate di calcolo ridotte: meno è meglio
Già in fase di progettazione è possibile coniugare igiene, economicità e sostenibilità. Progettando gli impianti di acqua potabile con portate ridotte – ad esempio, docce da 6 anziché 9 litri al minuto o lavabi da 3 anziché 4,2 litri – si ottengono diversi vantaggi:
- Costi di investimento inferiori grazie a tubature di dimensioni ridotte e a un minor consumo di materiale
- Minori costi operativi e di smaltimento delle acque reflue per tutto il periodo di utilizzo, pari ad almeno 50 anni
- Migliore efficienza energetica grazie a un ridotto consumo di acqua calda, senza compromessi in termini di comfort, e a minori perdite di calore nel ricircolo rinunciando alla circolazione dell'acqua calda nelle contropareti.
Importante: il progettista dovrebbe concordare le portate di calcolo ridotte con il committente, in modo che gli impianti vengano dimensionati fin dall'inizio in base alle effettive esigenze e che siano quindi sicuri sia in termini di igiene che di efficienza economica.
Installazioni snelle con raccordo a T anziché complesse tubature ad anello
Gli impianti di acqua potabile dovrebbero contenere la minor quantità possibile di acqua. Questo aspetto non è “facoltativo”, bensì una regola obbligatoria, richiesta dalle normative tecniche per motivi igienici e di efficienza economica. Le installazioni con raccordo a T riducono al minimo non solo il volume di acqua, ma anche le superfici che assorbono o cedono calore e, di conseguenza, i costi di gestione per i successivi 50 anni.
Vantaggi:
- Minor rischio di riscaldamento dell'acqua fredda
- Migliore ricambio dell'acqua mediante il normale utilizzo, tempi di risciacquo più brevi in caso di interruzioni di esercizio
- Fino al 25% in meno di volume d'acqua e riduzione delle superfici fino al 29% rispetto ai sistemi ad anello
- Minori costi di installazione e gestione, nonché una migliore igiene dell'acqua potabile
Separare l'acqua fredda dalle fonti di calore
Come già menzionato, le tubature dell'acqua fredda non dovrebbero mai essere posate insieme a tubature di acqua potabile circolante né a quelle degli impianti di riscaldamento in cavità comuni come vani tecnici, controsoffitti o contropareti. Solo così, nonostante un adeguato isolamento, è possibile evitare davvero un trasferimento di calore all'acqua fredda e la si protegge da un riscaldamento indesiderato oltre i 25 °C: un fattore determinante per prevenire la proliferazione di Legionella nell'acqua fredda troppo calda. Allo stesso tempo, si riducono le perdite di calore nelle tubature dell'acqua calda, migliorando l'efficienza energetica e riducendo i costi operativi nel lungo periodo.
Così non va bene: ciò che a prima vista sembra un'installazione pulita, risulta in realtà sfavorevole dal punto di vista termico. Le tubature dell'acqua calda e quelle dell'acqua fredda non dovrebbero correre una accanto all'altra, bensì essere posate separatamente in modo più distanziato.
Realizzazione: evitare errori e garantire l'igiene
“Snellire” le contropareti
Installazioni complesse nelle contropareti, con circolazione dell'acqua calda e, contemporaneamente, tubature di acqua fredda nel circuito, portano spesso a un riscaldamento indesiderato dell'acqua fredda, talvolta oltre i 35 °C. Ciò aumenta il rischio di proliferazione della Legionella nell'acqua fredda troppo calda o richiede, come misura compensativa, volumi di risciacquo estremamente elevati e obsoleti. È più sicuro evitare questo tipo di installazioni e utilizzare invece le semplici installazioni con raccordo a T. In questo caso, i punti di prelievo vengono collegati rispettando la “regola dei 3 litri al massimo” (DVGW W 551 e DIN 1988-200). E rispettarla è facilissimo: con tubi da 15 mm sono necessari oltre 20 metri di lunghezza per arrivare a tre litri! Di conseguenza, questi volumi d'acqua vengono completamente sostituiti ad ogni utilizzo. Del resto, dalla distribuzione a soffitto nel corridoio fino al primo punto di prelievo in un locale sanitario sono solo circa 4 metri, equivalenti a 600 ml di acqua. Alla luce di tutto questo e dei rischi connessi, perché continuare a realizzare circuiti ad anello?
Così non va bene: l'acqua circolante nelle contropareti riscalda inutilmente l'acqua fredda. Per questo motivo, le due tubature non dovrebbero mai trovarsi nello stesso vano tecnico.
Tubature dell'acqua potabile e riscaldamento a pavimento: mantenere la distanza è fondamentale!
Le tubature dell'acqua fredda non devono essere posate né in centrali tecniche o vani tecnici caldi né direttamente accanto ai tubi del riscaldamento. Particolarmente rischiosa è la posa sotto gli impianti di riscaldamento a pavimento, anche se adeguatamente isolati. Infatti, l'isolamento può solo ritardare un trasferimento di calore, ma non lo impedisce del tutto. E i riscaldamenti a pavimento funzionano per molti mesi in continuo. La norma DIN CEN-TR 16355 richiede quindi il rispetto di distanze minime tra le tubature dell'acqua fredda e i circuiti di riscaldamento. Solo così si rispettano i limiti di temperatura e si escludono i rischi igienici.
Distanza minima C secondo la Tabella 2 della DIN CEN-TR 16355 tra una tubatura dell'acqua potabile fredda e un sistema di riscaldamento a pavimento.
Linee di diramazione dell'acqua calda non isolate: raffreddare rapidamente conviene
Brevi linee di diramazione dell'acqua caldasenza ricircolo o riscaldamento ausiliario proteggono le tubature dell'acqua fredda adiacenti da un riscaldamento eccessivo. È importante evitare l'isolamento: ciò consente di ridurre i costi e migliorare l'igiene per i successivi 50 anni! Infatti, le tubature non isolate si raffreddano più rapidamente e le temperature attraversano in breve tempo l'intervallo critico tra 25 e 50 °C. L'ordinanza EnEV e la norma DIN 1988-200 del 2012, Tabella 9, consentono di non isolare le tubature di acqua calda già da oltre 10 anni; tuttavia, nella pratica questa indicazione non è stata ancora pienamente adottata. Viceversa, le tubature dell'acqua fredda in uno stesso vano tecnico, ad es. una controparete, devono continuare a essere isolate. In questo modo, il calore rilasciato temporaneamente non viene trasferito all'acqua fredda.
Ciò che inizialmente può sembrare contraddittorio è espressamente consentito dal 2012 nella norma DIN 1988-200, Tabella 9, e nell'ordinanza EnEV: non isolare le linee di diramazione dell'acqua calda. Questo riduce il periodo di tempo in cui la Legionella può proliferare, migliorando l'igiene e contemporaneamente riducendo i costi di investimento. Le tubature dell'acqua fredda, invece, devono continuare a essere isolate per evitare un riscaldamento dovuto alle tubature dell'acqua calda più vicine.
Gestione: igiene ed efficienza nella vita quotidiana
Negli ambienti maggiormente frequentati di edifici quali aeroporti o piscine pubbliche, il risparmio idrico è facilmente realizzabile, poiché un ricambio regolare dell'acqua è praticamente assicurato. Le rubinetterie elettroniche senza contatto sono particolarmente efficienti in questi contesti, sia in termini di risparmio idrico che energetico:
- consumi ridotti anche del 70% per l'acqua calda e fredda
- Riduzione del consumo energetico per la produzione di acqua calda
- Più comfort e igiene
Risparmiare acqua negli ambienti maggiormente frequentati può essere semplicissimo: rispetto a un tradizionale miscelatore monoleva, il consumo idrico può essere ridotto anche del 70% con la rubinetteria per lavabi SCHELL. Ne deriva una riduzione anche dei costi energetici per la produzione di acqua calda.
Riconoscere facilmente i rischi dell'acqua fredda: il test dei 3 litri
Un semplice test aiuta a individuare possibili rischi: dopo almeno quattro ore senza prelievi di acqua, far scorrere tre litri di acqua fredda e misurare la temperatura in 250 ml.
- La temperatura risulta superiore a 25 °C? → La disposizione delle tubature non è idonea.
- La temperatura risulta inferiore a 25 °C? → L'igiene è nella norma.
Sistemi di gestione dell'acqua per punti di prelievo poco utilizzati
Negli ambienti meno utilizzati, come case di riposo, cliniche o hotel, il ricambio d'acqua tramite gli utenti spesso non è sufficiente a garantire la qualità dell'acqua. In questi contesti, i sistemi automatizzati di gestione dell'acqua e le rubinetterie elettroniche eseguono i risciacqui in modo mirato e li documentano in maniera affidabile. È così che si evitano i ristagni e si garantisce al contempo un impiego efficiente delle risorse.
Il sistema di gestione dell'acqua SCHELL SWS/SMART.SWS consente, dopo opportuna programmazione, l'azionamento automatico dei risciacqui anti-ristagno per mantenere la qualità dell'acqua potabile. È possibile collegare fino a 64 utenze per server.
Per mantenere l'igiene dell'acqua potabile non è necessaria la bacchetta magica
Una progettazione lungimirante delle installazioni di acqua potabile, una realizzazione a regola d'arte e una gestione mirata assicurano a lungo termine igiene, efficienza ed economicità. Vani tecnici separati, installazioni con raccordo a T e rubinetterie intelligenti costituiscono le fondamenta per un sistema di acqua potabile sostenibile, igienicamente sicuro e attento alle risorse, perfettamente in linea con i moderni principi di igiene dell'acqua potabile.